lunedì 15 luglio 2013

Queen Viv (capitolo 5)


Mini-Crini S/S 1985 è la collezione che segna una svolta nel percorso creativo di Vivienne Westwood.

Origini: la crinolina era ‘accessorio must dell’epoca Vittoriana, essa è una sottogonna realizzata in tessuto rigido imbottito di crine di cavallo da cui prende il nome.

La crinolina e il corsetto sono probabilmente i capi di abbigliamento più controversi e ricchi di messaggi simbolici e contrastanti di tutta la storia del costume e della moda.

Vivienne Westwood ha caratterizzato il suo stile tramite lo storicismo, ha resuscitato e reinventato il corsetto, la crinolina, il sellino e la redingote settecentesca adattando tutti questi elementi alla moda contemporanea grazie allo studio sul potenziale delle stoffe, sulle tecniche di taglio e combinando il rispetto per la tradizione, il senso di dignità, l’amore per la parodia e la libertà sessuale.

Partendo dalla collezione Mini-Crini, Lady Viv si distacca dalle tendenze della moda di quegli anni che si esprime con spalline prorompenti e fianchi fasciati, e inizia a riscoprire la linea femminile accentuandola sui fianchi e dando risalto alla vita e al busto per mezzo di mini-crinoline che si associano all’idea della minigonna e che si possono portare anche sopra l’abito stesso.
Con Harris-Tweed (F/W 1988), Vivienne riporta in auge tessuti British e fibre naturali, esce in quegli anni la memorabile fotografia di un suo modello in barathea rossa che richiama le giacche per la caccia alla volpe.
Nella stessa collezione è presente il busto Stature of Liberty che si ispira al corsetto settecentesco e dopo essere stato a lungo diffamato come simbolo dell’oppressione femminile, esso rinasce reinventato e incarna la presa di coscienza del pieno potere sessuale da parte della donna.

“Mentre tutti propendevano verso il minimalismo, le creazioni di Vivienne Westwood erano l’esatto contrario”

La Westwood fonda il suo genio sulla conoscenza pratica e sull’intuizione sulla ricerca e sullo studio dell’arte e della letteratura, poiché “l’arte deve essere ancorata alla tecnica [] il mio lavoro sta nel fare in modo che la stoffa  dia espressione al corpo di un essere umano”.

Avvalendosi del lessico della monarchia e dei simboli tradizionali della Gran Bretagna, arriva a realizzare un uso creativo dei materiali di grande valore e sapienza artigianale.

Vivienne Westwood si sottrae alle classificazioni, mai adeguata alle tendenze correnti, ha ottenuto il successo alle sue condizioni, eternamente indipendente è riuscita a donare al modo la sua convinzione che il modo di vestire possa cambiare il modo di pensare, la sua è una fede nella moda come affermazione, propaganda personale, stimolo e tensione eroica.


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