Sembra riduttivo parlare di sfilata quando si tratta di Prada, quello che si è svolto in passerella è stata una vera a propria performance concettuale dove tutto, dalla musica con orchestra dal vivo di Kurt Weil e Arnold Shoenberg che accompagnavano la voce dell'attrice e cantante tedesca Barbara Sukova, alle luci, al percorso della catwalk e infine ai capi indossati dalle modelle, sono studiati per creare un viaggio sensoriale alla scoperta di un mondo introspettivo ispirato dalla cultura tedesca degli anni '70.
Diretta ed estrema nel compire il corpo femminile è altrettanto immediata nello scoprire gli animi delle donne che crea, tra profondissime scollature a V nei pull, e stampe geometriche, le sciarpe in seta che cingono il collo diventano il paraffo della collezione, sottolineati ancora di più grazie ai maxi coat profilati con stringhe d'argento e dettagli shearling.
La dimensione iperfeminile delle trasparenze contrasta con il rigore delle geometrie e dei capi spalla ma tutti questi bilanciamenti non fanno altro che realizzare l'intento della provocazione di Miuccia Prada.
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